Il prognatismo: cos’è e come trattarlo
Il prognatismo è una malformazione dell’anatomia del viso che interessa il complesso maxillo-mandibolare che tende a fare sporgere in avanti il mascellare superiore, più sviluppato, rispetto alla mandibola.
Questa protrusione genera un’ampia varietà di problemi che vanno ben al di là del mero problema di estetica legato ad un profilo pronunciato (che pur rimane una grossa variabile del problema, soprattutto nel bambino). La mancata corrispondenza tra le arcate dentarie e, quindi, l’assenza di allineamento dei denti, può infatti creare difficoltà a parlare mordere e masticare correttamente.
Il tipo di malocclusione correlato (II Classe) coinvolge, peraltro, più assetti scheletrici, dentali e muscolari su più piani, generando o contribuendo a patologie che, ad un esame superficiale, potrebbero apparire non collegate al prognatismo, come, per esempio, acufeni e problemi muscolo-scheletrici a livello cervicale e dorsale.
Il prognatismo è un difetto che non va trascurato, soprattutto nel bambino in tenera età, quando, cioè, è ancora possibile intervenire in modo efficace e non cruento, prima ancora che il piccolo paziente possa sperimentare il dolore e i fastidi che la malformazione può provocare agli stadi più avanzati.
Sintomi e conseguenze del prognatismo
La sintomatologia del prognatismo è pertanto alquanto variegata, e comprende sia alterazioni funzionali che problematiche a livello estetico, differenti a seconda dell’età del paziente e dello stato di avanzamento della deformazione.
Tra le principali alterazioni funzionali si segnalano:
- Problemi di masticazione (e problemi digestivi correlati)
- Difficoltà o limitazioni nell’apertura della bocca
- Artropatie temporo-mandibolari (specificamente patologia intracapsulare)
- Problemi di fonazione (errata o incompleta articolazione delle parole)
- Difetti posturali
- Cervicalgie
- Dorsalgie
- Dolori alle orecchie
- Mal di testa
- Vertigini
- Acufeni
Tra le problematiche di carattere estetico abbiamo invece:
- Perdita di simmetria/armonia del volto
- Mutazioni nello spessore delle labbra
- Alterazione del naso
- Alterazione del mento
- Sovraesposizione delle gengive durante il sorriso
- Modificazione dell’angolo naso-genieno/labiale
Come è di tutta evidenza, se la malocclusione è molto marcata (ovvero il viso molto pronunciato), può creare notevoli problemi anche a tutto il cavo orale. Il mancato allineamento delle arcate, infatti, può comportare lo sfregamento dei denti tra loro danneggiandone lo smalto e predisponendoli alla formazione di carie e tartaro. La malocclusione si accompagna spesso anche a parodontiti, ascessi e sanguinamenti delle gengive.
Il fatto di non poter chiudere correttamente la bocca rende poi difficoltosa anche la masticazione e mette sotto sforzo l’articolazione temporo-mandibolare facilitando l’instaurarsi di una patologia artrosica. Lamancata masticazione, a sua volta, può dar luogo a problemi digestivi: come è noto, infatti, la triturazione meccanica degli alimenti e il loro impastamento con la ptialina, secreta dalle ghiandole salivari, costituisce un’importante fase del processo digestivo, soprattutto per quanto concerne gli amidi.
Parente stretto del prognatismo è il molto più frequente progenismo. In questo caso la malocclusione (Classe III) è determinata da uno sviluppo esagerato del mascellare inferiore (ovvero della mandibola) che sporge in avanti rispetto al mascellare superiore. La protrusione della mandibola cambia evidentemente le disarmonie estetiche legate alle ossa del volto (da segnalare, in particolare, lo sviluppo e la prominenza del mento), ma gran parte della sintomatologia funzionale è del tutto analoga a quella che si riscontra nel prognatismo.
Cause del prognatismo e della relativa malocclusione
Il prognatismo può scaturire da diverse cause che spesso si sovrappongono tra loro e che possono manifestarsi sin dalla nascita e durante l’infanzia del bambino. Considerando anche il potenziale grave impatto che questo disturbo può avere, è opportuno intervenire tempestivamente rivolgendosi agli specialisti per ottenere una diagnosi precoce. Già il vostro dentista o ortodontista possono facilmente verificare lo stato del cavo orale e la conformazione delle arcate dentali e predisporre un’adeguata cura.
Come vedremo, il trattamento del prognatismo nel bambino è generalmente più semplice e naturale rispetto a quanto accade nelle persone in età adulta, in quanto è possibile sfruttare lo stato di crescita del piccolo paziente per potenziare l’effetto dell’intervento di ortodonzia.
Inoltre, con visite ed esami o di un semplice parere medico, è possibile intervenire precocemente per modificare talune abitudini viziate che potrebbero altrimenti causare o peggiorare la deformazione: la prevenzione delle malocclusioni correlate rimane la cura più efficace.
Per quanto concerne la malocclusione da prognatismo, è possibile fare una prima distinzione tra quelle derivanti da cause dentali e quelle che originano da cause dento-scheletriche, un distinguo particolarmente rilevante soprattutto perché i trattamenti relativi sono diversi. Le cause dentali sono per lo più legate alle modificazioni subite dalle arcate dentali durante la crescita del bambino. Si tratta di alterazioni in genere determinate da atteggiamenti e comportamenti in grado di modificare le posizioni relative dei mascellari: ai genitori, sfugge spesso che, col trascorre del tempo, può bastare la continua suzione del pollice (o del ciuccio) per trascinare in avanti l’arcata superiore del bambino, disallineandola rispetto a quella inferiore.
Tra le possibili cause del prognatismo si segnalano:
- Fattori genetici e origine congenita
- Suzione del pollice
- Utilizzo del ciuccio oltre i 3 anni
- Caduta precoce dei denti molari primari
- Respirazione con la bocca
- Bruxismo
- Fratture della mascella o della mandibola
- Deglutizione atipica infantile
- Persistenza delle adenoidi
- Complicanze di intervento dentale (impianti, capsule, ecc.)
Le cause di tipo dento-scheletrico sono invece legate a vere e proprie modificazioni dirette delle ossa del volto e del cranio. Queste possono avere origine genetica (è il caso del famoso mento asburgico, che scaturiva però da una forma di progenismo), oppure possono derivare da artrosi reumatoide, tumori della bocca, o, ancora, da un malfunzionamento dell’ipofisi che, di solito, è accompagnato dalla comparsa di malattie rare come
- Malattia di Crouzon (craniosinostosi)
- Acromegalia
- Gigantismo (macrosomia)
- Sindrome del nevo basocellulare (sindrome di Gorlin)
Trattamento delle malocclusioni da prognatismo
Come si è detto, il prognatismo è una deformità che interessa sia il bambino che gli adulti, e prevede trattamenti molto diversificati a seconda dell’età dei pazienti, della natura della malformazione e del suo livello di sviluppo. Scopo primario del trattamento, per l’esattezza, è comunque sempre quello di contenere, ridurre o eliminare la malocclusione prodotta dal prognatismo (riallineamento dei denti).
Se la malocclusione deriva da cause dentali e il paziente è un bambino o un adolescente, solitamente si procede con un intervento di ortodonzia. Spesso è possibile risolvere la malocclusione semplicemente con l’applicazione di un apparecchio ortodontico (fisso o mobile, a seconda dei casi), che dovrà comunque essere indossato per un periodo piuttosto prolungato. Una volta completata la fase ortodontica e stabilizzata la crescita ossea, se il problema non fosse stato completamente risolto, sarà possibile fare ricorso alla chirurgia ortognatica per riposizionare con precisione le ossa mascellari e mandibolari.
Se la tendenza al prognatismo è intercettata tempestivamente, l’intervento può addirittura limitarsi alla sola rimozione delle circostanze che potrebbero determinare la malocclusione, per esempio applicando un bite o estraendo dei denti del giudizio che premono indebitamente sul resto della dentatura.
Nel caso di una persona adulta e/o di una malocclusione di origine dento-scheletrica di un certo livello di gravità, difficilmente un apparecchio ortodontico risolverà il problema. Molto più probabilmente sarà necessario un intervento ortodontico-chirurgico, che vedrà quindi operare in stretta collaborazione un ortodontista e un chirurgo maxillo-facciale per la parte ortognatica. Il primo si occuperà essenzialmente dell’allineamento dei denti, mentre il secondo si occuperà di eseguire le osteotomie e il riposizionamento di mascella e mandibola. Farà comunque parte dell’equipe anche un dentista/Igienista che dovrà occuparsi dell’igiene orale durante le fasi ortodontiche e nel post-intervento. L’intervento viene eseguito in anestesia totale e con incisioni interne realizzate attraverso il cavo orale, così da non lasciare cicatrici sul volto.
Generalmente la fase ortodontica precede quella chirurgica e ha una durata di 6/12 mesi. Una seconda fase ortodontica (detta di finitura) segue l’intervento operatorio e generalmente non supera i 6 mesi. Data la precisione richiesta, oggigiorno questo genere di interventi è eseguito con tecniche computerizzate di chirurgia virtuale, e l’intera operazione viene valutata e simulata anticipatamente. Dal momento che spesso il prognatismo comporta altri difetti del viso, è possibile combinare l’intervento maxillo-facciale sulle ossa con un intervento di chirurgia plastica.
L’intervento per l’eliminazione della malocclusione da prognatismo è sempre preceduto da un’accurata fase anamnestica in cui, oltre alla raccolta della storia clinica del paziente, lo stesso viene sottoposto ad una serie di esami di diagnostica per immagini che comprendono radiografie, ecografia, sessioni fotografiche del volto, nonché acquisizione e progettazione di modelli del volto e delle arcate dentali. Queste informazioni costituiranno la base per la programmazione dell’intervento e per le simulazioni di chirurgia virtuale.